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Mi sento un'iper sfera

Il cielo di Giugno 2019

cielo giugno 2019
Cielo del 15 Giugno 2019 verso mezzanotte

-3 Giugno – Luna – nuova

-6 Giugno – Meteore – Picco Arietidi

Nel mese di Giugno attraverseranno il cielo le Arietidi, meteore originate dalla cometa Icarus, unico sciame del mese con una intensità forte e un apice intorno al giorno 6.
Durante tutto il mese diversi altri sciami attraverseranno il cielo ma di un’intensità tra media e debole.
L’elenco completo può essere visualizzato su Wikipedia.

10 Giugno – Luna – Primo quarto

17 Giugno – Luna – piena

21 Giugno – Solstizio d’Estate – Le Erbe – Litha – Midsummer

Le feste della Ruota
Uno dei sabba minori (che cade tra il 21 e il 24 del mese) a cui corrisponde l’inizio dell’estate astronomica.
Il sole è al massimo della sua potenza e la natura è nel pieno del suo vigore, come il Dio, mentre la Dea è in procinto di spargere i semi maturi frutto della loro unione.
Questa festa veniva celebrata nei campi con l’accensione di falò in onore del sole e facendo attraversare il fumo dal bestiame in un rito di purificazione. A questa antica tradizione di origine pagana risale l’uso cattolica dei fuochi si san Giovanni che ancora sopravvive in molti paesi.

24 Giugno – Tradizioni

Le erbe
Questa è la notte che la tradizione pagana dedica alla raccolta delle erbe, che si useranno durante l’anno, prima che il sole le baci. Logico il motivo per cui le streghe venivano accusate di frequentare i boschi di notte, il sole, infatti, con il suo calore induce l’evaporazione dei labili oli essenziali riducendone la concentrazione nelle aromatiche.

L’uovo di san Giovanni
Vedi articolo in pubblicazione il giorno 24 giugno

25 Giugno – Luna – Ultimo quarto

INCONTRI DI GIUGNO

Per chi abitasse, o si trovasse a transitare per Milano nel mese di Giugno, segnalo il programma completo del Civico Planetario Ulrico Hoepli, in Corso Venezia 57.
Dalle manifestazioni speciali alle conferenze a tema, dalle classiche osservazioni guidate del cielo stellato agli eventi riservati ai bambini, con le famiglie.
Non sapevo cosa fosse un planetario fino a che, ancora bimba, me lo fece scoprire mio padre. In una poltrona più grande di me, con un mal di collo incredibile nello sforzo di guardare in alto, seguii affascinata una lezione, che ancora ricordo, sul “paradosso dei gemelli“. Un’esperienza per cui basta un aggettivo: magica.

Era di Maggio…

Illustrazione Italiana 1898 - Sigaraie lasciano il lavoro Pubblico dominio - Luca Comerio (1878–1940)
Illustrazione Italiana 1898 – Sigaraie lasciano il lavoro
Pubblico dominio – Luca Comerio (1878–1940)

Per la festività del Primo Maggio volevo contribuire con un articolo, ma tanti saranno gli articoli più inerenti di storia e di rabbia per la festa dei lavoratori, e non del lavoro che non è un soggetto.

Ma di questi tempi il lavoro è scarso e quando si cantava “se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorar” non si pensava certo che si sarebbe ritornati a lavorarne anche quindici in condizioni che definirei disumane.
Qualsiasi cosa dica rischierebbe di avere il sapore della retorica, ho deciso così di contribuire a modo mio rispolverando un racconto breve, che fa parte di una serie dedicata alle donne sparse tra le epoche e la storia, che prende spunto dalla “Rivolta del pane” di Milano del 7 Maggio 1898 soffocata nel sangue dalle cannonate del generale Bava Beccaris.
La maggioranza dei rivoltosi: donne e ragazzi.

Storie al rogo
Era di Maggio

Era di Maggio, e fiorivan le rose.

Ma le sue mani non sentivano le spine.
Mani callose, ingiallite e tagliate dalla canapa.
Come una Parca intrecciava corde, mentre i fili della sua vita si scioglievano.
E il salario non bastava mai, non bastava per tutto, non bastava e basta.
Moira, detta Pincinella, ricordava ancora le parole di Anna, Anna con quel nome strano, straniero, ma che parlava una lingua che lei capiva.
Eccome se la capiva.
Ecco perché era lì. Perché aveva capito.

In piazza quella volta voleva esserci anche lei. Vedeva altre donne poco lontano, eran mondine, la tosse le tradiva, e più in là alcune tabaccaie con la pelle ingiallita.
Questo non è il giorno“, qualcuno disse . “E quand l’è ch’el vegnarà donca el dì?” chiese un operaio.

Per lei venne quel giorno stesso.
Era domenica e fiorivan le rose, e il fuoco la colse di sorpresa.
Il fuoco dei cannoni di Bava Beccaris respinse la folla, ma lei il sangue non lo vide mai.

C`è chi dice che solo la sua ombra, staccata dal corpo in un ultima magia, sia sopravvissuta al rogo e vaghi in cerca di una nuova Pincinella nei secoli a venire.
E c`è chi giura di averle parlato.

Tiade 18 maggio 2007

Il cielo di Maggio 2019

Cielo del 15 Maggio verso mezzanotte
Cielo del 15 Maggio verso mezzanotte

30 Aprile – 1° Maggio – Le feste della Ruota

Calendimaggio – Beltane – Valpurga

Tra le feste di maggiore importanza che vede finalmente il congiungimento della Dea con il Dio per la deposizione del seme a fecondare la terra e renderla prolifica di frutti e messi.
Questa è anche la notte di Valpurga in cui le streghe si riuniscono e celebrata soprattutto nel nord della Germania.
Il giorno seguente, primo Maggio, si innalzano gli “Alberi di Maggio“, o “Palo di Maggio“, o “Albero della cuccagna“, e tutti hanno lo stesso significato di prolificità e abbondanza perché probabilmente hanno tutti la stessa origine.

5 Maggio – Luna – Nuova

6 Maggio – Eta Acquaridi

Picco massimo di uno sciame meteorico che vanta un origine illustre: la cometa di Halley. Attraversando la Terra la scia delle polveri lasciate dalla sua coda probabilmente ci regalerà il miglior sciame primaverile con circa 40/60 meteore all’ora.

11 Maggio – Eventi

6° FIERA NAZIONALE DELL’ASTRONOMIA 2019

12 Maggio – Luna – Primo quarto

12-13-14 Maggio – Tradizioni

Giorni dei santi di ghiaccio
Così chiamati perché spesso si riscontra un brusco calo delle temperature.

18 Maggio – Luna – Piena

26 Maggio – Luna – Ultimo quarto

Astronomia

È ormai di dominio pubblico l’immagine del buco nero ottenuta da una serie di telescopi collegati fra loro sul nostro pianeta. In realtà non è una “fotografia”, come riportato dai più, ma un’immagine ricavata dalle frequenze radio emesse a cui vengono poi assegnati colori per renderle visibili ai nostri occhi. A dirla tutta non è nemmeno l’immagine del buco nero, invisibile per sua natura, ma quella del disco di accrescimento che si forma quando la materia viene fagocitata da uno degli oggetti più misteriosi del nostro universo conosciuto. Migliori informazioni sulle pagine di Le Scienze dedicate all’astronomia.

25 Aprile – Resistenza e Liberazione

Calamandrei

Quest’anno, per commemorare il venticinque Aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo, ho scelto un brano che ne commemora il risultato: la Costituzione repubblicana.
Un brano che non dovrebbe mai mancare nelle antologie e nei libri di testo scolastici in generale insieme ad un buon programma di Educazione civica.
È tratto da un’antologia della riforma scolastica di fine anni sessanta, che non solo riuniva in un unico corso di studi la scuola media (ex-ginnasio) e quella di avviamento (al lavoro) fondando la “scuola media unica”, ma che ne rese obbligatoria la partecipazione estendendo l’obbligo allo studio per i tre anni successivi alle elementari, partendo dal presupposto che la cultura di base fosse una cosa importante per la crescita sociale.

Bisogna leggere e meditare le parole che Piero Calamandrei indirizzò a un gruppo di giovani milanesi, nell’inaugurare un ciclo di conferenze sulla Costituzione. Tale discorso improvvisato e vibrante di commozione non fu scritto: a noi ne è pervenuta solo la registrazione, così come fu pronunciato a Milano il 26 gennaio 1955. Fu rivolto a dei giovani, ma non solo, perché in un paese democratico e libero ogni cittadino giovane, vecchio o adulto deve assumersi il peso delle proprie responsabilità.
“La libertà è come l’aria” ricorda Piero Calamandrei, “ ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.

Quando si sente parlare, come di questi tempi, di riforma della Costituzione, già troppo disattesa, un campanello d’allarme deve suonare nelle teste. Dov’è il Diritto allo studio gratuito quando nelle scuole i genitori debbono pagare non solo i libri ma anche la carta igienica? E dove sta il ripudio alla guerra nella corsa continua agli armamenti? Dov’è finito il diritto alla dignità quando vedo persone raccogliere gli scarti al mercato o dover occupare edifici fatiscenti, regolarmente sgomberati, per non dormire all’addiaccio?
Dove sta la dignità della Specie che ripudia il suo simile lasciandolo annegare nel mare dell’indifferenza?

Allora leggiamolo, se non si è mai letto, il discorso di Calamandrei, che possa stimolare qualche riflessione, e, se proprio si ritiene che la nostra Carta, conforme alla Dichiarazione dei Diritti Umani, debba esser rimaneggiata, che lo sia per migliorare la condizione umana, “… senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e socialiart. 3”.

Discorso ai giovani sulla nostra Costituzione

L’articolo 34 dice: “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.

#d5d6ffEh, e se non hanno mezzi? Allora nella nostra Costituzione c’è un articolo ch’è il più importante di tutta la Costituzione, il più impegnativo, impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi. Dice così. “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese (art. 3)”. È compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Quindi, dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti. Dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. I: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, questa formula corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica, perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale. Non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo, di tutta la società; e allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà; in parte è ancora un programma, un’ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta d’innanzi! (…)

Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. L’indifferentismo, che è, non qui per fortuna, in questo uditorio, ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani, un po’ una malattia dei giovani: l’indifferentismo. “La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?”. Ed io, … quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due migranti, due contadini che traversavano l’Oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: “Ma siamo in pericolo?” E questo dice: “Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno; dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda”. Quello dice: “Che me n’importa? Un’è mica mio!”. Questo è l’indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! È vero? È così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi di politica! Eh, lo so anch’io, ci sono…Il mondo è così bello, vero? Ci son tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi di politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica. (…)

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che ognuno di noi nel mondo non è solo, non è solo, che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora, vedete, io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione di cui sentirete fare il commento nelle prossime conferenze, c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane… E quando io leggo nell’art. 2. “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, o quando leggo nell’art. 11: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! Questa è la voce di Mazzini! O quando io leggo nell’art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour! O quando io leggo nell’art. 5: “ La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo!; o quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: “l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, esercito di popolo; ma questo è Garibaldi! E quando leggo nell’art. 27Non è ammessa la pena di morte”, ma questo, o studenti milanesi, è Beccaria!
Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…

Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ad ogni articolo di questa Costituzione, giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.   Piero Calamandrei
[da: Leggere – Antologia italiana per le scuole medie – M. L. Chiti Santoli, M. Bernardini Stanghellini – Ed Zanichelli Bologna]

Piero Calamandrei (Firenze 1889-1956)
Giurista, uomo politico antifascista e deputato, fondatore e direttore della rivista “il Ponte”, fu anche fine e pensoso scrittore. Tra le opere: Uomini e città della Resistenza.

Il cielo di Aprile 2019

Cielo di aprile 2019
-1 aprile – Tradizioni

Pesce d’aprile
Giornata tradizionalmente dedicata agli scherzi le cui origini sono controverse. maggiori informazioni su Wikipedia.

-5 aprile – Luna Nuova

12 aprile – Luna Primo quarto

19 aprile – Luna Piena

21 aprile – Pasqua

22 aprile – Pasquetta

22/23 aprile – Liridi

Sciame meteorico Liridi

Nella notte tra il 22 ed il 23 Aprile avremo il picco dello sciame meteorico delle Liridi, uno sciame minore.. il numero di meteore che in teoria sono avvistabili in un’ora è intorno alle 15/20 meteore.
Sciame, di cui si hanno osservazioni storiche risalenti ad alcuni secoli a.C. per mano dei cinesi, originato dalla coda dalla cometa Thatcher (periodo orbitale di 415 anni).
Sciami minori: Ibridi, Pi Puppidi, Alpha Bootidi, Mu Virginidi.

27 – Luna Ultimo quarto

30 Aprile / 01 Maggio – Le feste della Ruota

Calendimaggio – Beltane (Valpurga)

Acqua (1830)

L’acqua è un fluido così sparso nella natura, che agisce continuamente, ed anco senza nostra saputa, sopra tutti i corpi, sui nostri organi, sulla costituzione di tutti gli esseri, e su tutte le sostanze delle quali facciamo uso. La sua utilità nelle arti è talmente riconosciuta, che sarebbe superfluo occuparsene, e importa meno parlare ai nostri lettori dei numerosi suoi usi, di quello che indicar loro gli ostacoli ch’essa oppone alle nostre mire, gli effetti nascosi dovuti alla sua presenza, e le forze motrici risultanti dai varj suoi stati. Ogni oggetto speciale in cui l’azione dell’acqua è immediata, essendo trattato parte a parte nel nostro Dizionario, non conviene attendersi di qui ritrovare che l’esposizione di certi fatti generali, e una specie di ricapitolazione dei principali fenomeni che si devono a questo fluido, e l’indicazione degli articoli nei quali ogni soggetto è trattato minutamente; l’entrare ora in ispiegazioni più estese sarebbe vanamente ripetersi.
L’acqua è un fluido trasparente senza colore, nè odore, insipido, ed atto a bagnare pressochè tutti i corpi, eccettuati quelli che diconsi grassi, le foglie di alcune piante, ec. Sa ognuno con quale abbondanza l’acqua trovisi sparsa in natura, e quanto diverse siano le funzioni che essa vi esercita; riunita in masse enormi nei bacini dei mari, trascinata da un moto progressivo sul letto dei fiumi e delle riviere, questo fluido serve di veicolo ai navigli, ed alle svariate forme di bastimenti, per istabilire coi viaggi e col commercio una comunicazione fra i popoli delle varie contrade. Col suo impulso diviene il motore d’una moltitudine di macchine, altrettanto utili quanto ingegnose; e se l’uomo dispone a suo piacere di una forza ancor superiore di quella onde ora si parla, lo deve a questo medesimo liquido convertito in vapore. L’acqua è l’elemento in cui vivono gran quantità di esseri organizzati; serve di bevanda all’uomo ad agli animali che popolano la terra e l’aria; è uno dei principali agenti della vegetazione; si formano nel suo seno moltissimi minerali ed altre sostanze, alle quali l’industria umana sembra dare una nuova esistenza elaborandole per varii usi ( Trattato di Fisica di Hauy, T. I. ).
Consideriamo prima l’acqua sotto i suoi rapporti fisici.
L’acqua, come tutti i corpi sottoposti all’azione del calore, esiste sotto i tre stati diversi di solidità, liquidità e fluidità, detta elastica; cioè come ghiaccio, come acqua propriamente detta e come vapore acquoso. Lo stato solido è quello che sembra essere naturale all’acqua, mentre gli altri due sono modificazioni apportate dal calorico interposto in maggiore o minor quantità in questa sostanza. Siccome del GHIACCIO e dei VAPORI si tratterà in articoli separati, così non ce ne occuperemo. Alla parola FLUIDO si troverà l’esposizione delle varie proprietà comuni a tutte le sostanze che sono liquide, e che per conseguenza l’acqua divide con esse; ci basterà quindi annunciarle facendone l’applicazione al liquido che forma il soggetto di questo articolo.
[n.d.r. – Seguono decine di pagine di trattazione sulle proprietà e sulle sperimentazioni tecniche]

Noi siamo acqua

Sorella Acqua - Pioggia

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. (Cantico delle creature – S. Francesco)

Il 22 Marzo si è celebrata la giornata mondiale dell’acqua.

Sul nostro pianeta l’acqua è presente nelle sue tre forme, liquida, solida e gassosa (a quanto pare cosa rara nell’universo).
La vita sulla Terra è iniziata nell’acqua. Noi nasciamo immersi nell’acqua.
Tutti gli organismi dipendono dall’acqua e ne contengono in quantità elevate.
Senza acqua non c’è vita e dalla qualità dell’acqua dipende la qualità della vita.

L’acqua è un potente solvente e, a seconda dell’età, il nostro corpo ne è composto dal 75 al 50 per cento. Essa rappresenta il veicolo di tutte le sostanze e di tutti gli elementi vitali nel nostro organismo. È la principale componente del corpo umano fin dalla più piccola cellula che, a sua volta, è composta principalmente di acqua.

L’uomo, durante la sua breve vita, ne beve circa 25.000 litri per il mantenimento delle sue funzioni biologiche e delle strutture organiche.
La carenza di questo elemento rallenta l’attività cellulare e causa seri danni agli organi. Se il contenuto d’acqua nella cellula scende al di sotto del 50 per cento i processi vitali si paralizzano, spesso anche in modo irreversibile. Il nostro corpo può resistere anche oltre un mese senza mangiare ma, dipendentemente da condizioni ambientali e fisiologiche, senza questo elemento, in capo al massimo a una settimana subirebbe danni tali che lo condurrebbero a una fine certa.

Oggi siamo consapevoli di quanta poca cura abbiamo avuto per questa risorsa che, insieme alla siccità data dal cambiamento del clima, è sempre più inquinata e sempre meno “casta” (pura). Nei mari esiste il problema delle micro e macro plastiche e anche le falde soffrono per l’infiltrazione di elementi chimici dati dalle attività umane riducendo considerevolmente le fonti disponibili.

Solo questi pochi dati dovrebbero farci riflettere sull’importanza di una risorsa vitale considerata merce che si tenta di privatizzare mentre oltre due milioni di persone al mondo soffrono la sete.
Un vero delitto contro l’Umanità.

le feste della ruota – Equinozio di Primavera – Primiera – Ostara

Tramonto di primavera

È uno dei sabba minori che si svolge durante l’equinozio di primavera e celebra il risveglio della Dea dal suo sonno invernale per congiungersi con il Dio che l’inverno ha dominato. Così come si incontrano il giorno e la notte, che che in questo giorno sono della stessa durata, gli dei si incontrano in una sorta di fidanzamento per risvegliare la natura sopita. Unione che trova il suo culmine il primo Maggio in uno dei sabba più importanti: Beltane o Calendimaggio.

In questo giorno di rinascita si praticano i riti di purificazione dei corpi con abluzioni rituali e profumi, degli ambienti, la benedizione delle candele che si useranno durante l’anno a simboleggiare il ritorno della luce e si colorano le uova per farne dono come augurio di prosperità.
L’uovo, un simbolo archetipo legato al femminile, è di grande valenza in moltissime culture fin dalla preistoria a partire dai culti della Grande Madre. È il grembo primordiale, la culla originaria, il veicolo, l’uovo filosofico, l’uovo alchemico, l’uovo cosmogonico.
Un articolo esaustivo e molto interessante sulla simbologia dell’uovo si può trovare QUI.

Come si può ben notare, ataviche tradizioni e simbologie percorrono i tempi e vengono inglobate in usi e costumi legati alla religione contemporanea. La rinascita, le benedizioni, le uova e le pulizie, per l’appunto di Pasqua.

Le date possono non coincidere oggi, ma sintomatica è la coincidenza del periodo che ruota comunque intorno all’equinozio.

E di una nuova alba, di rinascita, più che mai ha bisogno l’empatia della specie. L’essere umano è talmente immerso in un vortice egoistico che dimentica il suo bisogno di aggregazione. La solitudine uccide. Ha talmente rifiutato la propria empatia, vissuta come debolezza, da non riuscire più a sentire ciò che lega gli individui fra sé e al mondo che li ospita, il mondo fisico, la Terra. Casa e Madre, matrice di un rapporto inscindibile.
La Madre che stiamo violentando non ha bisogno di noi, ma se uccidiamo la Madre sarà solo un ignominioso tramonto.

Se qualcosa può andar storto…

Legge Di Murphy
È la legge di Murphy, non ne scappo.

Da un anno a questa parte arrivano a ruota.
Non bastava l’incidente a Delfo, per fortuna senza gravi conseguenze, che ha distrutto l’auto e ci ha lasciati a piedi, non bastava la sequela di esequie che hanno prosciugato il fondo cassa ritardando un intervento non ulteriormente procrastinabile, non bastavano i problemi con l’hosting che hanno fatto sparire il sito per un po’ e i continui messaggi di “Error establishing a database connection” che per pubblicare un articolo ci vogliono due giorni, ci voleva una ciliegina sulla torta: il mio stupendo portatile MSI ha deciso di spegnersi, definitivamente.
Ci è voluto un po’ per recuperare un vecchio scatolone asmatico di ben 2 Gb di memoria e una scheda grafica integrata (sic!), ma dotato di uno “stupendo” monitor Philips, quadrato, di ben 15 pollici di era antidiluviana. Indi, per la grafica dovrò ancora pazientare. In compenso sono riuscita a fargli vedere il mio hd, ma solo come secondario mentre la connessione wifi è utopica, funziona solo tramite usb. Non posso nemmeno aprire troppe finestre contemporaneamente e questo mi rallenta tantissimo. È d’uopo accontentarsi.

Non intendo rinunciare però a pubblicare gli articoli che avevo programmato per marzo, anche se in ritardo, anche se non tutti, sperando nella comprensione di chi ha ancora la pazienza di visitare il sito per vedere se esisto. Niente articolo sulla festa della donna, sulle origini del carnevale ambrosiano, sulla giornata del p-greco o quella della poesia o la giornata internazionale contro la violazione dei Diritti umani per la quale almeno un pensiero è d’obbligo.

Pubblicherò invece gli articoli sull’acqua, visto che il 22 marzo è stata la giornata mondiale dell’acqua e che sono articoli che avevo già pubblicato nel bollettino che redigevo per la mia azienda agricola.
Cercherò di calendarizzare i mesi seguenti, nel limite del possibile, augurandomi che la sfilza di rogne sia finita. Le immagini che non posso realizzare per la sezione Astri, dal momento che il firmamento di Stellarium non “gira”, le prendo in prestito dal “Piccolo almanacco astronomico” per gentile concessione del suo autore.

Per concludere:
Stato attuale: cellulare morto a fine mese, connessione fino a fine maggio, spostamenti a piedi per decine di chilometri su e giù dal monte, autostop (sono ottimista). Un ritorno poco nostalgico agli anni ’70;
Prospettive: Ho avuto una dritta per una tipografia per la stampa dei libri, spero sia la volta buona;
Necessità: Grattare il fondo del barile della pazienza;
Risorse: La parola “arrendersi” non è prevista dal mio Sistema Operativo…

Il cielo di Marzo 2019

il cielo di marzo
15 marzo – mezzanotte

5 Marzo – Carnevale romano

6 Marzo – Luna nuova
6 Marzo – Virginidi
Picco massimo di uno sciame meteorico che compare tra metà febbraio e i primi di aprile.

8 Marzo- Festa della Donna

9 Marzo – Carnevale ambrosiano

14 Marzo – Luna primo quarto

20 Marzo – Equinozio di primavera
20 Marzo -Le feste della ruota
Primiera – Ostara
20 Marzo – Super luna
La luna è al perigeo, cioè al punto più vicino della sua orbita alla terra.  Per questo motivo appare più grande

21 Marzo – Luna piena

28 Marzo – Luna ultimo quarto

30 Marzo – Ora legale
Mettere l’orologio avanti di un’ora

COMETE

Con un piccolo telescopio o un buon binocolo è ancora possibile osservare la “cometa di San Valentino”, la “cometa di Natale” e la cometa 64P/Swift-Geherels.

ASTEROIDI

L’asteroide Pallade di poco più di 500 chilometri è osservabile con discreta strumentazione.