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Equinozio di primavera – Le cose da fare

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Premessa:

“Nonostante provi a scacciare le difficoltà a suon di bestemmie, gli impegni hanno preso il sopravvento quindi niente podcast questa settimana.
Lanciatemi una maledizione nei commenti la merito.”
(Daniele Fabbri-yt)

Siamo in una società orwelliana, e questo è risaputo, ma l’esasperazione di questi tempi mai l’avrei immaginata.
Siamo sommersi di “cose da fare” dovendoci ricordare che ci sono anche cose che non possiamo fare che ci obbligano comunque a farne altre.
Così si aggiungono cose da fare alle cose da fare.
Ognuno  con i suoi problemi, piccoli o grandi che siano, che ci sommergono la giornata e quando rialziamo la testa dal sacco ci accorgiamo che per quello che avremmo voluto fare non avanza il tempo.

E le cose da fare non riesci a farle tutte e  tutte insieme. Sono importanti e vitali ma sono parassiti che ci mangiano il tempo e lo spirito, Arte artata.
I pensieri provano a radunarsi per trovare ognuno la sua via, si aggrovigliano cercando un tempo in uno spazio che ne è avaro.
E allora il capo cerca le mani.

Quella testa stretta dalle mani a coppa su cui si china, quasi a voler raccogliere i pensieri che strabordano.
Quante teste su quante mani, ché le bestemmie non bastano più.
È questione di Resistenza. Ci vuol coraggio.

Ma io mi sono stufata di essere fagocitata dalle cose da fare.
Le farò lo stesso, ma una alla volta dedicandogli il tempo che meritano, e non è quello della mia vita.

Oggi è l’equinozio di primavera, la natura si risveglia, è un buongiorno per ricominciare ad Esserci.
Anche solo per quei pochi attimi rubati a un sonno “disturbato” dalle “cose da fare”. Basta poco, anche solo un’ora, a letto col PC sulle gambe.  Come ora.

La strada per i sogni è lunga e impervia, meglio incamminarsi.

 

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