Vorrei avere le ali,
ché la schiena non si spezzi
sotto il fardello
del corpo stanco.
Irriducibile il passo.
Vorrei avere le ali,
ché implacabile è l’erta
e sollevare il peso
dalle orme insanguinate.
Torrido asfalto.
Vorrei avere le ali,
ché limpido è il cielo
e accompagnare il volo
del gheppio che saluta.
Incedere lento.
Vorrei avere le ali,
ché pesante è la terra
e fermare il rullio
del cuore impazzito.
Lancinante esistenza.
Vorrei avere le ali,
ché sia meno greve la salita.
O non rialzarmi più,
sotto l’ombra del noce
a coltre lieve
Tiade, 9 nov 014