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le feste della ruota – Equinozio di Primavera – Primiera – Ostara

Tramonto di primavera

È uno dei sabba minori che si svolge durante l’equinozio di primavera e celebra il risveglio della Dea dal suo sonno invernale per congiungersi con il Dio che l’inverno ha dominato. Così come si incontrano il giorno e la notte, che che in questo giorno sono della stessa durata, gli dei si incontrano in una sorta di fidanzamento per risvegliare la natura sopita. Unione che trova il suo culmine il primo Maggio in uno dei sabba più importanti: Beltane o Calendimaggio.

In questo giorno di rinascita si praticano i riti di purificazione dei corpi con abluzioni rituali e profumi, degli ambienti, la benedizione delle candele che si useranno durante l’anno a simboleggiare il ritorno della luce e si colorano le uova per farne dono come augurio di prosperità.
L’uovo, un simbolo archetipo legato al femminile, è di grande valenza in moltissime culture fin dalla preistoria a partire dai culti della Grande Madre. È il grembo primordiale, la culla originaria, il veicolo, l’uovo filosofico, l’uovo alchemico, l’uovo cosmogonico.
Un articolo esaustivo e molto interessante sulla simbologia dell’uovo si può trovare QUI.

Come si può ben notare, ataviche tradizioni e simbologie percorrono i tempi e vengono inglobate in usi e costumi legati alla religione contemporanea. La rinascita, le benedizioni, le uova e le pulizie, per l’appunto di Pasqua.

Le date possono non coincidere oggi, ma sintomatica è la coincidenza del periodo che ruota comunque intorno all’equinozio.

E di una nuova alba, di rinascita, più che mai ha bisogno l’empatia della specie. L’essere umano è talmente immerso in un vortice egoistico che dimentica il suo bisogno di aggregazione. La solitudine uccide. Ha talmente rifiutato la propria empatia, vissuta come debolezza, da non riuscire più a sentire ciò che lega gli individui fra sé e al mondo che li ospita, il mondo fisico, la Terra. Casa e Madre, matrice di un rapporto inscindibile.
La Madre che stiamo violentando non ha bisogno di noi, ma se uccidiamo la Madre sarà solo un ignominioso tramonto.

Il cielo di Marzo 2019

il cielo di marzo
15 marzo – mezzanotte

5 Marzo – Carnevale romano

6 Marzo – Luna nuova
6 Marzo – Virginidi
Picco massimo di uno sciame meteorico che compare tra metà febbraio e i primi di aprile.

8 Marzo- Festa della Donna

9 Marzo – Carnevale ambrosiano

14 Marzo – Luna primo quarto

20 Marzo – Equinozio di primavera
20 Marzo -Le feste della ruota
Primiera – Ostara
20 Marzo – Super luna
La luna è al perigeo, cioè al punto più vicino della sua orbita alla terra.  Per questo motivo appare più grande

21 Marzo – Luna piena

28 Marzo – Luna ultimo quarto

30 Marzo – Ora legale
Mettere l’orologio avanti di un’ora

COMETE

Con un piccolo telescopio o un buon binocolo è ancora possibile osservare la “cometa di San Valentino”, la “cometa di Natale” e la cometa 64P/Swift-Geherels.

ASTEROIDI

L’asteroide Pallade di poco più di 500 chilometri è osservabile con discreta strumentazione.

Ritornano

Ritornano rondini Tiade immagini

A volte ritornano.
Come le rondini a primavera.
Il sito è sparito per qualche giorno, colpa mia.
Chi mi conosce sa bene come la burocrazia non mi stia particolarmente simpatica, come alla maggior parte della gente, salvo che ai burocrati di professione.
Scendere a valle per organizzarmi per i pagamenti on line non è come scendere al bar sotto casa, anche perché non ho un bar sotto casa, tanto meno la banca. Solo cinghiali grugnanti e a volte qualche lupo girovago.
Cosa ancora più difficile è stata organizzarmi col mio Delfino, visto che è lui l’esperto, particella imprendibile e indeterminata.
Prima la banca con tutti i suoi codici, poi le carte, altri codici, poi il tentativo di recupero del sito in zona Cesarini, ancora codici.
Infine la parte informatica, pagine, hosting, conti on line, numeri, numeri e numeri ancora.
Codici, numeri, cifre, carte e tesserini. Li odio.
Date e scadenze, troppe cose da fare e tutte insieme.

Per una come me, per cui la freccia del tempo è scandita dalle stagioni, il risveglio dalla luce dell’aurora, visto che non ho messo le persiane, la merenda dallo stomaco che chiama, è tutto innaturale, inconcepibile, snervante.
Gli unici numeri che mi piacciono son quelli degli esercizi di matematica che ancora faccio, a volte, giusto per non considerare sprecato il tempo della scuola. Almeno con quelli si può giocare.
Non posso che ringraziare Delfo e la sua (poca) pazienza, senza di lui sarei persa.

Mentre scrivo guardo i garruli balestrucci che mi frullano davanti alla finestra e si posano incerti sui fili della corrente.

Aspettano la mamma per l’imbeccata e quando la vedono arrivare si agitano, frullano l’ali e spalancano i becchi in attesa, poi si fanno coraggio e spiccano brevi voli per riposarsi subito dopo.
Partiranno a settembre, abbastanza forti per fuggire dal freddo cercando al sud terre assolate. Si poseranno a uno a uno sui fili, si chiameranno all’adunata e a un cenno convenuto spiccheranno il volo tutti insieme.
A volte ritornano.
Li invidio.

Aria

Gemme poesia Aria

Aria limpida, tersa, pulita,
senti e respira,
aria di vita.

Aria languida, felice, trasognata,
è sul tuo viso,
aria beata.

Aria di messi, di grano, di pane,
e quando manca,
aria di fame.

Aria che tira, pesante sulla terra,
e fra le genti
aria di guerra.

Aria di tempesta e di fermento,
quasi un uragano,
aria di cambiamento.

E quando passato è l’inverno,
per l’animo che spera,
aria di primavera.

Tiade 27-3-010