Tiade ricerche enciclopedye discorso preliminare

Discorso preliminare – Introduzione

Tiade ricerche enciclopedye discorso preliminareDopo il finire del secolo decim’ ottavo, le Arti dell’Industria trassero rapidissimamente alla lor perfezione.

Giammai non si vide operosità tanto grande, giammai le ricerche non furon tanto fruttuose, nessun tempo ebbe il genio inventivo così fecondo o risultamenti sì luminosi. Le due nazioni che maggiormente coltivaron la industria, divennero le più ricche e potenti di tutto l’orbe. L’una de’ suoi vascelli il mare coperse, e le cinque parti del globo fe’ tributarie alle opere delle sue mani; l’altra mercè delle arti levossi a un tal grado di felicità e di splendore, che gli sforzi contrarj non la poteron abbattere. Non puossi distruggere quella prosperità ch’è fondata sulle fatiche e sulle ricchezze industriali: essa di sua natura progredisce ogni giorno.

Toccato quest’apice di bellissima gloria, l’industria, mentre scriviamo, è onorata nella medesima guisa, che vilmente negletta si giacea un’altra volta.

Si riconobbero i di lei beneficj, se ne sentì la importanza, pregiossi la di lei fortunata riuscita, nè si mancò di ammirare le sue scoperte. Solo dobbiamo alquanto sorprenderci che nel diciannovesimo secolo non siavi ancora stato veruno, il quale volgesse in pensiero d’innalzare all’industria un monumento degno di essa, utile in uno e glorioso, in cui si trovassero i suoi progressi, le sue scoperte ed i nuovi lavori. Una opera di cotal genere, non sarebbe men utile all’avanzamento dell’industria, che onorevole alla nazione presso cui fosse composta. Videsi nel secolo decim’ ottavo, ad un’epoca in cui le utili arti erano ancor disprezzate, videsi formarsi, e con buono esito eseguire, una impresa di questa maniera. L’Accademia fattasi maggiore dei pregiudizj di quella stagione, concepì ed in buona parte eseguì il vasto progetto di descrivere tutte le Arti e i Mestieri. Ma sgraziatamente questa Collezione non fu condotta al suo temine, e più non è anzi che di tenue vantaggio. Non già per colpa dei sapientissimi autori, ma solo per lo progredir delle Scienze e delle Arti, del descrizioni dell’Accademia divennero incomplete o difettose, e non sono che ottimi materiali per la Storia industriale. Il sentiero è dunque aperto: è d’uopo ricominciare la descrizione delle Arti: bisogna farne un nuovo disegno. Così quando dalle innovazioni e dalla celerissima ruota del tempo saran resi vecchi i nostri lavori, i posteri dovranno rinnovare le nostre descrizioni per appropriarle allo stato delle lor conoscenze. Non si può concepir la speranza d’interamente comporre una tavola rappresentativa di tutt’ i rami dell’industria, che a tutt’ i tempi convenga ed a tutt’ i luoghi. Tanto da questa opera esigesi che fedelmente lo stato riproduca delle Arti nella regione e nell’epoca in che fu compilata.

Di vero, la umana industria, figlia del bisogno e della intelligenza, ha incessantemente mutato di forma: sempre passando di conquista in conquista, fece il giorno alle scienze vedere; rese, in una parola, civile il genere umano.

Assegnar limiti a lei nello stato attuale sarebbe inutile e stolto: questi vedrannosi anzi sparire nella guisa che il viator allontanare si vede loorizzonte.

Ormai i miglioramenti industriali, gli uni congiungendosi agli altri, formeranno una massa crescente che nessun potere varrà a distruggere; e a questa verità ci conduce la stessa natura dell’uomo. Dal resto degli animali distinto per la preziosa facoltà di comunicar le sue idee, egli trasmette i suoi concepimenti ai contemporanei ed alle generazioni future, gli uni e le altre arricchisce delle sue fatiche e delle sue discoperte. Ad ogni passo ch’ei muove nella carriera della invenzione, ei lo fa muovere a tutto il genere umano: dopo la incisione e la stampa non havvi idea, non miglioramento, che rappresentar non si possa, e alla perpetuità tramandare. Il sentier della industria e della civiltà divenne più sicuro, furono i suoi progressi più rapidi, i suoi risultamenti immortali.

Per quanto grandi sieno i lavori eseguiti dell’uomo nel corso dei secoli, poco ne restiamo sorpresi, perchè ci è difficile di ben valutarli: noi nasciamo in un mondo in cui troviamo tutto fatto, e naturale ci sembra ch’è vada come il veggiamo.

Ma qual differenza dallo stato dell’uom primitivo, a quello delle attuali società, industriose, ricche, provvedute con abbondanza di una infinità di oggetti utili ed aggradevoli! Che fatiche, che investigazioni non fu mestiero intraprendere e seguitare per ottenere sì grande scopo! quali sforzi, quanta perseveranza per pervenire a questa nuova esistenza che all’umanità la industria impartì!

Non vuolsi qui rammemorar tutto quello che fecero l’agricoltura, le manifatture e il commercio, per migliorare e mutare lo stato dell’uomo; e nè men riprodurre si vogliono le varie scene che ad ogni istante presentano i lavori della terra, l’attività della industria e il commerciale movimento delle società moderne. Volga ciascuno lo sguardo osservatore intorno a sè: un rapido esame sarà sufficiente a dargli la idea più alta della importanza e della immensità dei lavori delle Arti. Noi in preferenza arresterem l’attenzione sovra uno dei mezzi più potenti che ci sien dati ad accrescere ancora la nostra industriale prosperità: vogliam dire i soccorsi che possono alle Arti prestare i lumi della Scienza.

Senza dubbio in origine le prime Arti o le operazioni più semplici di ciascun mestiero, dovettero il lor nascimento, o la lor perfezione, a una pratica poco illuminata e a saggi più, o meno felici.

Di rado si misero le teoriche in opera per cangiar, migliorare o scoprire i metodi più convenienti: di questa guisa i progressi riuscirono lenti e quasi insensibili nel corso dei secoli. Ma quando col coltivare le scienze, applicandole alla pratica delle Arti, si potè render conto delle operazioni, delle loro cause e dei loro risultati, rapidi e molto splendenti i progressi divennero, e senza sforzo, per così dire, l’industria si sviluppò. È dunque oggidì la scienza un bisogno, è una parte della industria generale. Non si potrà questa efficacemente migliorare, se non in quanto verrà perfezionata la prima: e per tale rispetto, l’industria scientifica, o l’accrescimento e l’utile studio delle scienze meritano la speciale attenzione di un popolo che vuol conseguire un alto grado di felicità, o di potenza. Per dimostrare apertamente il vantaggio onde questo studio può essere alle Arti, basterà tra le scienze matematiche e fisiche qualcuno ricordare dei rami, che, colle loro applicazioni, contribuirono maggiormente ai progressi della industria.

Senza muover parola del calcolo applicabile a tutto, noi tosto nomineremo la Geometria, la quale, dopo che specialmente fu resa completa dalla Geometria descrittiva, divenne una scienza veramente industriale: essa è per l’artista un linguaggio rigoroso e preciso. Maggiore utilità ancora porse a noi la Meccanica: tropo lungo sarebbe l’annoverare i sevigi che questa scienza rese e potrà render di nuovo alla industria. Molti fatti importanti svelò essa pure la Fisica; fatti, che nella più parte delle arti la loro applicazione rinvennero.

Quella poi che a preferenza di tutte le scienze si adoperà per la industria, è senza dubbio la Chimica. Scoprendo novelle teoriche ai fatti più conformi ed esatte, nella mano dell’uomo una invisibil potenza ella mise, col soccorso di tutt’ i corpi della natura da essa modificati.

Medesimamente le conoscenze speculative contribuiron più o meno all’avanzamento delle arti; e si può assicurare, che se la scienza e la industria fossero al loro perfetto sviluppo arrivate, vedrebbesi l’agricoltura, o la rurale economia non essere che un’applicazione della Fisica vegetale e animale: le manifatture, la pratica della Chimica e della Meccanica: il commerico, una conseguenza della storia delle produzioni naturali ed industri.

Le Arti dal conto loro non esibiron minori vantaggi all’avanzamento delle scienze. Sovra tutto dacchè fornirono all’Astronomia, alla Nautica alla Fisica ed anche alla Chimica istrumenti o apparecchi della più gran perfezione, queste scienze spiccarono un volo sublime. Le macchine per dividere il cerchio e fender le ruote dentate una insperata precisione assicurarono alla geodesia e alle osservazioni astronomiche. Fecero ancora più di altre invenzioni, e se l’industria non avesse prodotto che la incisione e la stampa, basterebbono esse sole a mostrare la prodigiosa influenza ch’ess’è destinata a esercitar sui progressi di tutte le nostre cognisioni e sulla civiltà del genere umano.

(Discorso preliminare, introduzione – Tomo I – M.DCCC.XXX)

Segue…

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