Encyclopedie

Nuovo Dizionario Universale Tecnologico o di Arti e Mestieri

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Una società che brucia i libri brucia gran parte del sé, della sua memoria, delle sue radici, imbarbarendo irrimediabilmente.
In queste pagine troverai ciò che una mano sacrilega ha orbato delle tavole, finite sicuramente nella bottega di un antiquario per vil denaro, non riconoscendo il vero valore dell’opera, e il poco che una mano pietosa ha salvato dai moderni roghi oscurantisti: gli inceneritori.

Il Nuovo Dizionario Universale tecnologico o di Arti e Mestieri è la prima traduzione italiana dell’Encylopedie francese, pubblicata tra il 1751 e il 1772, poco prima della rivoluzione francese, curata da Diderot e complitata con l’ausilio di un folto numero di dotti, molti dei quali rimasti anonimi.
Un compendio in diversi volumi che trattavano ogni materia dello scibile umano dei tempi spaziando tra filosofia e arte, scienza e tecnica, ed era completata con ampie tavole illustrative.
Si proponeva come “opera interessante ogni classe di persone”, contro la superstizione e l’ignoranza, oltre che un mezzo di critica degli oppositori. Per questo fu osteggiata fin dal suo apparire e bollata come sovversiva ed eretica, tanto che la sua diffusione avvenne anche in forma clandestina.
Spirito ben evidente da una lettera di Diderot a Sophie Volland del 26 settembre 1762:
“Quest’opera produrrà certamente, col tempo, una rivoluzione negli animi ed io spero che i tiranni, gli oppressori, i fanatici e gli intolleranti non abbiano a trarne vantaggio. Avremo reso un servigio all’umanità“.

Come evidente è una fiducia illimitata, e ingenua, nelle generazioni future…

“Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!” (Kant, 1784)

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